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Segnali di calma e lo stress nei cani

Il weekend scorso, Sabato 17 e Domenica 18 Aprile, Charisma e Mollica hanno partecipato – assieme alla loro padrona Daniela – a Roma ad uno stage con Ruth Wahlmueller sui Segnali di Calma e lo Stress nei Cani, organizzato da Barbara Papes di Cani e Padroni Felici. Ruth Wahlmueller ha una Dog Academy nei pressi di Bolzano ed è un’esperta in educazione comportamentale per cani, molto rinomata a livello nazionale. Ha fatto la scuola come addestratrice presso il famoso Animal Learn Center di  Clarissa von Reinhardt che si trova a Bernau am Chiemsee, a ca. 80 km a sud da Monaco di Baviera. Successivamente ha fatto la scuola con Turid Rugaas, l’addestratrice norvegese che scoprì i segnali di calma nel cane.

Il programma dello stage prevedeva per Sabato mattina la teoria sui segnali di calma, illustrandoci e spiegandoci attraverso materiale fotografico e dimostrativo il linguaggio calmante dei cani e che loro comunicano anche attraverso di essi con altri animali (molto interessante!!!). Ci spiegava che Turid aveva scoperto che il linguaggio calmante è un linguaggio innato che tutti i cani conoscono, ma che molti, attraverso esperienze fatte nel nostro mondo strano per loro non lo applicano più, perché – per farlo breve – non funziona (almeno con noi). Il pomeriggio siamo andati a vedere se i nostri cani usano questi segnali, cercando di lavorare preferibilmente con cani difficili. E’ toccato quindi a Charisma con il problema che le scatta una molla al momento che sente il rumore del calcio di un pallone. Si pensava sempre che fosse un segnale estremo per la sua voglia di cacciare, ma Ruth ha scoperto che era uno spavento immenso di questo rumore che lei cerca di coprire attraverso il suo modo quasi aggressivo, tirando anche il pantalone di colui/colei che possiede il pallone. Abbiamo iniziato un lavoro molto calmo, cercando di convincerla che questo pallone non è un pericolo. Chiaramente questo lavoro non è finito qui. Ci vuole ora la pazienza dei padroni per continuare con questo lavoro affinché Charisma non sia convinta a perfezione che non è un pericolo…

Per la Domenica era in programma lo stress nel cane. Al mattino, la teoria sullo stress con la spiegazione cos’è lo stress, i segnali quando il cane va in stress ed i fattori che possono causare lo stress. Era incredibile scoprire quante malattie odierne – quali allergie o altre patologie – vengono causati dallo stress. Quanto tempo il cane impiega per digerire lo stress, gli ormoni, il cortisolo e quant’altro sprigonati nei momenti di stress che noi a volte scambiamo con felicità o eccitazione e che questo veramente causa tanti malesseri dei ns. amici a quattrozampe di oggi che possiamo evitare, riconoscere, combattere. Ruth dice che non vi è una causa ed una ricetta unica e che dipende da centomila cose e che dobbiamo, come dice la Turid, usare il nostro cervello (“use your brain“), osservare il nostro cane bene. E’ chiaro che quando vi sono degli effetti di stress come ad esempio allergie ecc. bisogna rivolgersi ad un veterinario togliendo i disturbi attraverso la cura delle medicine. Dobbiamo comunque cercare e togliere la causa (usando appunto il nostro cervello, cosa non è sempre facile e e così evidente) per poi poter, se ciò fosse ancora possibile, rinunciare alle medicine.
La domenica pomeriggio abbiamo imparato che tipo di programma applicare come antistress attraverso giochi olfattivi o giochi intelligenti (quali il kong, doggy brain ecc.). Avevo visto tante volte il kong ed i giochi nei negozi, spesso fatto in legno dove si nasconde il cibo, ma non mi era chiaro quanto fosse bello per un cane. Ruth ci ha spiegato e poi fatto vedere con i cani del corso che il kong è fantastico per i cani stressati che con il masticare della gomma attorno, la felicità di ritrovamento di cibo, veramente si rilassano e trovano un divertimento, una felicità incredibile che poi li calma. Poi abbiamo fatto pratica per vedere quando scatta lo stress, i segnali, per capire il quando, il come ed il perché ed i modi per intervenire. Stavolta è toccata a Mollica che ha un blocco completo quando vede un cane grande oppure non conosciuto ad una certa distanza. Attraverso un metodo di non forzare, di convincere, di non affrontare direttamente “il pericolo” ma di aggirarlo (che poi deve fare il padrone) siamo riusciti a farla passare tra il cerchio di tutti questi cani per lei così immensi. Anche qui, il problema non è risolto da ieri, ma è un’inizio per cui ci vuole ora la calma e la continuità dei suoi due zampe.

Libri interessanti

  • Segnali Calmanti di Turid Rugaas (versione originale in inglese Calming Signals)
  • Lo stress nel cane di Clarissa von Reinhardt (versione originale in tedesco Stress bei Hunden

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agility dog - educazione cinofila

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